Il cinema realizzato da donne presuppone sempre una mancanza. Per questo motivo, il film incompiuto – orfano, abbandonato o nascosto che sia – è stato recentemente indicato da Alix Beeston e Stefan Solomon come oggetto privilegiato della critica femminista: «Questi film sono scomparsi ancor prima di essere realizzati; sono scomparsi perché non vengono fatti». I curatori del volume Incomplete del 2023, con contributi di studiosi e studiose in USA, Australia e Gran Bretagna, rivendicano il valore dell’incompletezza nel cinema, con un testo che diventa esso stesso «un’introduzione, una teoria, un manifesto». Il libro, ispirato alla ricerca contenuta in Streetwalking on a Ruined Map/Rovine con vista, contiene una postfazione della stessa Bruno. In questo testo autoriflessivo, l’autrice ricostruisce lo stato attuale del metodo interdisciplinare da lei inaugurato, ed è il punto di avvio della ristampa di Rovine con vista realizzata dai tipi di Quodlibet (2023), e arricchita appunto dalla preziosa postfazione: La mappa in rovina, riconnessa.

Cambiando il sottotitolo del testo, che diventa Napoli e il cinema di Elvira Notari, l’autrice mette subito in chiaro quali siano gli oggetti della sua ricerca; quindi, il focus non è posto solo sull’«eclissata pioniera del muto», prima e più prolifica regista del cinema italiano, ma va a includere anche la città in cui si colloca la maggior parte della sua produzione con la Dora Film (1906-1930). Napoli, città natale di Bruno, certamente è una geografia emozionale che ha animato la genesi del libro non solo nella «metodologia che lo sostiene», ma anche nella sua storia, essa stessa «un percorso, il segno di un nomadismo» (Bruno 1995, p. 9). A questo proposito risulta di grande interesse la riflessione dell’autrice in occasione della prima traduzione in italiano, contenuta nella nota all’edizione del 1995: «[Il libro] è stato scritto a New York, in inglese, una lingua per me straniera. Mi spingeva la sensazione che solo una separazione doppia, la distanza fisica e quella dalla mia lingua madre, mi avrebbero reso possibile tracciare la storia cinematografia della mia città di origine» (ibidem). Con quest’ultima edizione, quindi, c’è il tentativo di evidenziare il percorso di un “ritrovamento” su ciò che è stato svelato nella riscoperta di una donna e una città.

L’accostamento dei due termini ci mostra una mappatura che è allo stesso tempo geografia e anatomia, nonché un approccio alla cultura visiva di tipo esplorativo, archeologico e persino geologico. Quella al centro di Rovine con vista è quindi una ricerca “media-genealogica”, in seguito approfondita da Bruno nel volume Atlante delle emozioni. Secondo lo studioso dei media Jussi Parikka (2018), la “cartografia culturale” così delineata da Bruno prefigurava «alcune delle infrastrutture della teoria e del metodo dei contesti contemporanei», tra cui chiaramente quella proposta dalla metodologia dell’archeologia dei media.

L’archeologia culturale proposta da Bruno cerca di «rendere visibile il metodo processuale di scavo e di analisi, esponendo la mappa in rovina» (2023, p. 373). L’approccio archeologico viene adottato con l’obiettivo di “dissotterrare” un corpo filmico che risulta “frammentario” e circondato dal silenzio. In maniera simile, il ripristino della produzione di Notari operato da Bruno guarda alle tecniche attuali di restauro artistico di dipinti, e in particolare degli affreschi:

Nell’insieme, vista da lontano, l’opera restaurata sembrava ricostruita senza soluzione di continuità nella sua integrità. Eppure, se ci si spostava da quella posizione e si guardava da vicino, i punti mancanti diventavano evidenti. Le parti ricostruite erano riconoscibili perché avevano una grana diversa, che sembrava una superficie schermata. Di conseguenza, quando l’osservatore entrava nell’immagine, si verificava un incontro percettivo di natura superficiale. L’intreccio delle superfici stratificate rivelava la trama della loro fabbricazione artistica. Inoltre, man mano che l’opera ricostruita veniva in superficie grazie a questo processo di spostamento, l’intervento del restauratore diventava palpabile. Alla fine si aveva la percezione perfino dell’effettivo lavoro manuale dell’invisibile analista-restauratore (ivi, pp. 378-379).

L’«invisibilità visibile» prodotta dal restauro artistico viene tenuta insieme allo sguardo dell’anatomista, la cui indagine segue un movimento che va «dalle tracce visibili in superficie a quelle invisibili interne al corpo dei testi» (ivi, p. 20). Nuovamente, è la mappa in rovina dell’opera di Notari a suggerire percorsi di ricerca e tematiche: la lezione di anatomia di ‘E scugnizze (1917), in cui un giovane corpo femminile è sottoposto alla dissezione anatomica, è anch’essa «una geografia, dove i codici de visibile sono tracciati sul corpo (femminile)» (ivi, p. 90). Da questa traccia, è ad esempio possibile intraprendere insieme a Bruno un viaggio interpretativo che dalla fisiognomica (Balázs), si soffermi sul rapporto tra galleria e anatomia (Kracauer), per arrivare infine ai passages metropolitani (Benjamin). Come evidenziato finora, le «passeggiate inferenziali» della studiosa si muovono ai margini, all’intersezione di storia dell’arte, storia della medicina, architettura, fotografia, letteratura, riflessione di genere.

Il ritorno a Napoli passa anche attraverso una rinnovata focalizzazione sulle forme di relazione che si producono in un ambiente (Bruno 2022). Il cinema “di strada” di Notari fa un viaggio di ritorno al ventre di Napoli, al tessuto metropolitano, alle vedute urbane, al teatro della galleria. Per Bruno, tale riscoperta della città è «una proiezione intima: una poetica relazionale che “riconnette (ritrasmette), relaziona”» (2023, p. 384).

Riferimenti bibliografici
A. Beeston, S. Solomon, Incomplete. The Feminist Possibilities of the Unfinished Film, University of California Press, Berkeley 2023.
G. Bruno, Rovine con vista. Alla ricerca del cinema perduto di Elvira Notari, La Tartaruga, Milano 1995.
Id., Atmospheres of Projection. Environmentality in Art and Screen Media, University of Chicago Press, Chicago 2022.
É. Glissant, Poetica della relazione, Quodlibet, Macerata 2019.
J. Parikka, Review of Atlas of Emotion: Journeys in Art, Architecture, and Film, in “Leonardo/ ISAST”, settembre 2018.

Giuliana Bruno, Rovine con vista. Napoli e il cinema di Elvira Notari, Quodlibet, Macerata 2023.

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