Un incontro fortuito ma forse scritto nel destino, come sottolinea Gary (Cooper Hoffman) ad Alana (Alana Haim) la prima volta che la vede, «vivo qui da sempre. Sento come se fossi destinato a conoscerti». Lei è assistente fotografa, lui un ragazzo del liceo. Si imbattono l’uno nell’altra il giorno della foto dell’annuario, anche se l’impressione è che si conoscano da sempre. Licorice Pizza si apre proprio sul primo incontro/scontro tra i due: Gary chiede alla ragazza di uscire, lei gli risponde «Posso essere tua amica ma non posso essere la tua ragazza. È illegale».
Il primo grande ostacolo è la differenza di età, Alana ha venticinque anni mentre il ragazzo dieci in meno. La giovane, tuttavia, decide di presentarsi la sera stessa all’invito a cena. «True love deep in the winter white snow. How long will it take to grow? True love blooms for the world to see. Blooms high upon the July tree», canta Nina Simone in July Tree, la canzone che accompagna il loro primo incontro. Il loro amore, infatti, non è ancora maturo ma destinato a sbocciare. C’è una forte intesa. Inizialmente, Alana sembra ricoprire il ruolo di figura genitoriale, il padre di Gary è completamente assente mentre la madre sempre al lavoro. Come sostiene Roberto De Gaetano, «se amare significa anche amarsi, questo è vero perché essere con l’altro è una scoperta congiunta a un essere con sé stessi» (De Gaetano 2022, p. 9). I due crescono insieme a partire dalle esperienze che li uniscono e soprattutto da quelle che li allontanano, scoprendo di non essere soli al mondo e di non essere soli neanche con sé stessi.
Nel loro lasciarsi e ritrovarsi, i due compiono un percorso di crescita, di presa di coscienza, di diventare qualcos’altro rispetto a quello che si credeva di essere, «di poter fare altrimenti rispetto a ciò che si è fatto o che si pensa di essere destinati a fare» (ivi, p. 14). Nonostante Gary sostenga di essere nato per fare l’attore, presto cambierà strada, così come Alana, insoddisfatta del proprio lavoro da assistente e con la paura di non avere il coraggio di lasciarlo. I due continuano a re-inventarsi, a rinnovarsi a partire dai continui incontri con l’altro. Alana segue Gary nelle sue folli intuizioni, prima di vendere letti ad acqua e poi di aprire una sala giochi, nel momento in cui i flipper ritornano ad essere legali nel 1974, a seguito di un decreto della Corte Suprema della California. Nel film è chiaro come il gioco sia “il vero segno dell’amore”, la dimensione più propria della relazione tra i due. Gary sembra lanciarsi in queste attività imprenditoriali con gli amici coetanei prima per gioco, poi per dimostrare ad Alana, così come a sé stesso, di essere un uomo adulto, autonomo, responsabile, pronto a fumare la prima sigaretta senza tossire oppure a ordinare un Martini al tavolo di un bar. La dipendenza dall’altro arriva sperimentando la propria indipendenza. Il loro amore è una «sperimentazione, ludica e seria allo stesso tempo» (ivi, p. 10).
Intorno a loro accadono avvenimenti cruciali per il loro percorso: la crisi del petrolio, che fa naufragare il sogno di continuare a vendere letti ad acqua, perché fatti di vinile, e la guerra in Vietnam, di cui si sentono alcuni echi lontani che, tuttavia, non scalfiscono la dimensione sognante in cui sono immersi i due protagonisti. Paul Thomas Anderson torna ad ambientare un film nel luogo in cui è cresciuto, la San Fernando Valley e l’area di Los Angeles, epicentro della narrazione già in Boogie Nights (1997), Magnolia (1999), Ubriaco d’amore (2002) e Vizio di forma (2014). Nonostante l’elemento nostalgico e il ricordo d’infanzia vengano richiamati fin dal titolo – Licorice Pizza era infatti una catena di negozi di dischi che conobbe grande popolarità in città negli anni settanta –, la relazione tra Gary e Alana è immersa in un mondo senza storia e senza tempo. Rapidi e fugaci sono i riferimenti al contesto storico, a personaggi realmente esistiti, da Joel Wachs (Benny Safdie) a Jon Peters (Bradley Cooper), che rimangono comparse sullo sfondo della relazione amorosa. “Il tempo non è una scusa, le nostre strade ci hanno portato qui”, sostiene Gary nel primo incontro con Alana, affermando la dimensione a-temporale della loro relazione, che avrebbe superato anche la differenza di età.
Nel corso del film l’intesa si affievolisce, il gioco si interrompe, «la competizione ludica amorosa si trasforma in rivalità insanabile» (ivi, p. 10), ognuno cerca di prevalere sull’altro, «ci si allontana dall’altro di fatto per avvicinarlo, cioè per farsi desiderare. Si mostra indifferenza quando invece si ama» (ivi, p. 61). Nonostante le altre frequentazioni e relazioni, sono dipendenti l’uno dall’altro, provano «questa esistenza alternativa per vedersi confermato il desiderio che li unisce» (ivi, p. 64). Il dispositivo della commedia ricompone l’immagine dell’amata/o che si frantuma più volte, senza mai, tuttavia, disunirsi del tutto, come accadrebbe, invece, nel caso del melodramma. Il conflitto e l’allontanamento sembrano essere necessari nella prevista traiettoria del ricongiungimento, destinati a correre a perdifiato l’uno verso l’altra nel momento del loro re-incontro. La ragazza si precipita nella stazione di polizia dove è custodito Gary, arrestato per errore, mentre, in maniera analoga, lui va in soccorso di Alana nel momento in cui cade dalla moto guidata da Jack Holden (Sean Penn), un regista che sembrava volerle promettere un futuro insieme, ma di cui, invece, si è dimenticato facilmente.
La loro affinità supera le distanze. Riescono a percepire la presenza dell’altro anche rimanendo in silenzio al telefono, solo dal fievole respiro che si sente dalla cornetta. Nel finale, dopo che il legame ha raggiunto il punto di massima tensione, senza tuttavia spezzarsi, il sentimento riavvicina la coppia. Il loro movimento ritmico, l’andare alla ricerca dell’amato/a, in conclusione si sincronizza. Ognuno si precipita nelle braccia dell’altro, mentre il montaggio alterna le corse del passato, verso il loro primo bacio.
Riferimenti bibliografici
R. De Gaetano, Le immagini dell’amore, Marsilio, Venezia 2022.
Licorice Pizza. Regia: Paul Thomas Anderson; sceneggiatura: Paul Thomas Anderson; musiche: Jonny Greenwood; interpreti: Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Bradley Cooper, Benny Safdie; produzione: BRON Studios, Ghoulardi Film Company; distribuzione: Eagle Pictures; origine: USA; durata: 133’; anno: 2021.