E se le cose fossero andate diversamente? È la domanda a cui cercano di dare una risposta i protagonisti dell’ultimo film di Stephane Brizé, Hors-saison, presentato in concorso alla 80ª Mostra del Cinema di Venezia.

Mathieu (Guillaume Canet) è una popolare star del cinema che ha deciso di soggiornare per qualche settimana in una spa di lusso, il suo obiettivo sembra essere quello di “rimettersi in forma”. All’interno di spazi asettici, Mathieu si sottoporrà in solitudine a trattamenti dedicati alla cura della persona, mentre la sua quotidianità più glamour in quanto celebrità parigina è temporaneamente sospesa in favore dell’inazione. In realtà, scopriamo sin da subito che l’attore si trova in una situazione di crisi; i dubbi sulle proprie capacità recitative l’hanno portato ad abbandonare quello che sarebbe stato il suo esordio teatrale a poche settimane dalla prima. Profondamente insoddisfatto, Mathieu inizia a mettere in discussione il modo in cui ha vissuto finora la sua vita, e, come gli dice la moglie con indifferenza in una delle loro chiamate, egli non è ancora capace di voltare pagina.

A far uscire Mathieu da questa condizione di stallo è il biglietto inviatogli dall’ex fidanzata Alice (Alba Rohrwacher). È stato il caso a riunire i due, visto che Mathieu ha scelto come destinazione la piccola città balneare senza sospettare che Alice abitasse lì. L’insistenza di Alice nel voler discutere con Mathieu sulla fine della loro relazione, avvenuta più di quindici anni prima, sembra apparentemente corrispondere alla necessità di dare una spiegazione razionale alla rottura.

Il “fuori stagione” a cui fa riferimento il titolo del film è la stagione invernale in cui è immerso il paesaggio francese ripreso da Brizé attraverso numerosi camera car. Ma il vento gelido e il mare tempestoso della costa francese sono simbolici anche di una specifica età, un momento della vita che arriva ormai troppo tardi, sempre dopo, e nel quale ci si chiede se la vita avrebbe potuto prendere un’altra direzione.

Per ammissione della donna, la separazione è stata per lei molto dolorosa, portandola alla depressione.  Mathieu, senza comprendere la gravità della situazione, proverà a porre delle scuse, ma queste si dimostreranno insufficienti agli occhi di Alice. Subito dopo, la donna darà delle indicazioni quasi registiche all’attore professionista su come chiedere perdono. In questa seconda occasione, egli dovrà parlare con più convinzione, essere più sincero.

Mentre è prerogativa di Alice programmare gli incontri tra i due ex amanti, inviando degli sms che vengono mostrati sullo schermo nero, sarà Mathieu a occuparsi di decidere la musica più adatta ad accompagnare la ripresa della loro storia d’amore. Come stabilito dall’uomo in uno scambio di battute con un cameriere, i loro appuntamenti non possono essere rovinati dal jazz d’ambiente che Mathieu detesta, e che sente continuamente nella lobby dell’hotel, ma non risultano adatti neanche altri generi anch’essi disprezzati, come la zumba o il R&B. In modo del tutto coerente con i desideri espressi dal protagonista, il noto compositore francese Vincent Delerm elabora una serie di melodie di carillon esposte dal pianoforte, in una declinazione strumentale della forma canzone. Per Brizé, la musica deve avere la funzione di rivelare il senso interno alle immagini; ciò significa che, per esempio, rispetto agli amanti nei film del connazionale Mouret o dell’americano Linklater, i personaggi di Mathieu rimangono spesso in silenzio nel corso delle loro passeggiate. Al posto dei dialoghi, la musica di Delerm accompagna dei montage di immagini, in una forma adatta a riscostruire precise atmosfere emotive.

Quando finalmente arriva l’ammissione del sentimento amoroso da parte di Alice, questa avviene attraverso la testimonianza di una sua amica di settantotto anni, la quale sta per sposare la donna da tanto tempo amata. Alice invia a Mathieu un video in cui la donna anziana racconta la sua esperienza passata (in precedenti nozze aveva sposato un uomo per bene che però lei non amava), e dove ammette che la felicità non può trovarsi nell’adempiere ad un ruolo fatto di doveri coniugali; la situazione descritta è appunto la stessa in cui Alice si trovava fino a quel momento rinchiusa. L’indecisione da parte di Mathieu porterà ad un’ulteriore separazione.

Infine, il film si chiude con delle riprese zenitali della costa francese, le stesse che si trovavano all’apertura del film. Dopo l’inverno, arriveranno altre stagioni, che porteranno con sé melodie nuove e diverse. È necessario andare avanti, far scorrere il flusso della vita, come dimostra la promessa che Alice chiede a Matthieu: quella di non ritornare mai più a cercarla.

Hors-saison. Regia: Stéphane Brizé; sceneggiatura: Stéphane Brizé, Marie Drucker; fotografia: Antoine Heberlé; montaggio: Anne Klotz; musica: Vincent Delerm, interpreti: Guillaume Canet, Alba Rohrwacher; produzione: Gaumont, France 3 Cinéma; origine: Francia; durata: 115’; anno: 2023.

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